TRADIZIONE E NUOVE TECNOLOGIE
Ad oggi l'azienda, pur mantenendo la ragione sociale di piccola Cooperativa, è divenuta azienda agricola a conduzione familiare con una produzione di circa 15.000 bottiglie annue, un ettaro di vigneti di proprietà e quattro ettari in affitto. Il raggiungimento di ottimi livelli qualitativi, certificati dalle migliori guide specialistiche stanno generando un grande interesse nel mercato con un forte aumento della richiesta in molti casi proveniente anche da realtà territoriali molto distanti.
Tecnologia per eliminare l'uso dell'Anidride Solforosa nella produzione di Vino
Terra delle Ginestre dal 2012 ha prodotto i primi vini senza solfiti aggiunti e già la vendemmia 2013 ha segnato la svolta utilizzando questa tecnica per circa il 50% della propria produzione. L'efficacia antimicrobica della combustione di cristalli di zolfo nei contenitori usati per il trasporto e la conservazione degli alimenti era già conosciuta dagli antichi Romani, ma solo dagli inizi del 900 si è iniziato ad utilizzare l'anidride solforosa, sotto forma di gas o sali di metabisolfito, aggiungendola direttamente nei cibi, per migliorarne la resistenza alle ossidazioni e alterazioni microbiche. L'anidride solforosa è un gas tossico per il metabolismo umano, e se assunto in dosi massicce può essere causa di gravi danni alla salute, oltre ad essere un elemento di forte impatto organolettico. Tra gli alimenti che contengono significative concentrazioni di questo gas vi è il vino, infatti, i limiti di legge consentono concentrazioni variabili tra i 150 e 200 mg/lt. Fortunatamente, la sempre crescente consapevolezza alimentare e sensibilità ai temi salutistici delle nuove generazioni, stanno influenzando i produttori nel ridurre sempre più l'utilizzo di questo elemento. Da qualche anno si possono trovare sul mercato, vini senza solfiti aggiunti, ma spesso all'assaggio risultano fortemente ossidati, e a volte con incipienti difetti microbici che ne invalidano le peculiarità organolettiche. Agli inizi degli anni 2000 una società di biotecnologie svizzera BIOMA ha cominciato a studiare molecole di origine vegetale che avessero efficacia antisettica e antiossidativa, e dal 2007 ha iniziato ad utilizzare un estratto di vinacciolo dell'uva e proteine vegetali che, aggiunto al vino al posto della anidride solforosa, non solo ha permesso di avere vini microbiologicamente sani, ma anche stabili rispetto alle ossidazioni e, soprattutto senza la devastante interferenza organolettica dei "SOLFITI". Oggi sempre più aziende stanno sviluppando l'uso nei propri protocolli di queste molecole vegetali e i vini prodotti con questa tecnica risultano stabili nel tempo preservando i migliori caratteri organolettici di forte espressività territoriale e forte richiamo ai sentori fruttati delle uve di partenza.
VINI SENZA SOLFITI
Tecnologia per eliminare l'uso dell'Anidride Solforosa nella produzione di Vino
Terra delle Ginestre dal 2012 ha prodotto i primi vini senza solfiti aggiunti e già la vendemmia 2013 ha segnato la svolta utilizzando questa tecnica per circa il 50% della propria produzione. L'efficacia antimicrobica della combustione di cristalli di zolfo nei contenitori usati per il trasporto e la conservazione degli alimenti era già conosciuta dagli antichi Romani, ma solo dagli inizi del 900 si è iniziato ad utilizzare l'anidride solforosa, sottoforma di gas o sali di metabisolfito, aggiungendola direttamente nei cibi, per migliorarne la resistenza alle ossidazioni e alterazioni microbiche. L'anidride solforosa è un gas tossico per il metabolismo umano, e se assunto in dosi massicce può essere causa di gravi danni alla salute, oltre ad essere un elemento di forte impatto organolettico. Tra gli alimenti che contengono significative concentrazioni di questo gas vi è il vino, infatti, i limiti di legge consentono concentrazioni variabili tra i 150 e 200 mg/lt. Fortunatamente, la sempre crescente consapevolezza alimentare e sensibilità ai temi salutistici delle nuove generazioni, stanno influenzando i produttori nel ridurre sempre più l'utilizzo di questo elemento. Da qualche anno si possono trovare sul mercato, vini senza solfiti aggiunti, ma spesso all'assaggio risultano fortemente ossidati, e a volte con incipienti difetti microbici che ne invalidano le peculiarità organolettiche. Agli inizi degli anni 2000 una società di biotecnologie svizzera "BIOMA" ha cominciato a studiare molecole di origine vegetale che avessero efficacia antisettica e antiossidativa, e dal 2007 ha iniziato ad utilizzare un estratto di vinacciolo dell'uva e proteine vegetali che, aggiunto al vino al posto della anidride solforosa, non solo ha permesso di avere vini microbiologicamente sani, ma anche stabili rispetto alle ossidazioni e, soprattutto senza la devastante interferenza organolettica dei "SOLFITI". Oggi sempre più aziende stanno sviluppando l'uso nei propri protocolli di queste molecole vegetali e i vini prodotti con questa tecnica risultano stabili nel tempo preservando i migliori caratteri organolettici di forte espressività territoriale e forte richiamo ai sentori fruttati delle uve di partenza.